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Notizie dal Palazzo (e dintorni...), Newsletter del consigliere Pino Casale

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pinoc
view post Posted on 10/4/2012, 23:34




Su LatinaOggi dell’8 aprile 2012, giorno di Pasqua, è stato pubblicato un articolo in cui mi si attribuisce una posizione favorevole alla Monte San Biagio – Mare, la mitica strada che ogni lista che si rispetti tira fuori ad ogni tornata elettorale e di cui esiste il solo tratto iniziale che dal cavalcavia della stazione percorre qualche chilometro per poi finire nel nulla. Nell’articolo, poi, si associa il mio nome a quello di qualche amministratore, come se ci fosse una concordanza di vedute tra me, che sto nella minoranza, e chi oggi amministra il paese. Anche questo è falso, naturalmente. Tengo a precisare che non sono mai stato particolarmente entusiasmato dall’idea di collegare con una strada il comune di Monte San Biagio al mare, per una serie di ragioni. La prima è che tempo fa calcolai quanto sarebbe stato il risparmio in termini di tempo su un ipotetico tracciato e la risposta fu meno di 10 minuti. La seconda è che una strada del genere, per noi comune di collina e di montagna, sarebbe solo una servitù, da aggiungere per la manutenzione ai tanti chilometri di strade che il nostro comune già possiede e su cui vengono buttati ogni anno decine di migliaia di euro pubblici. Una servitù percorsa velocemente da chi scende dall’interno della regione per arrivare al mare prima possibile ed è tutto da dimostrare che possa servire in senso inverso. Non dimentichiamo che la strada comunque toccherebbe punti delicati del nostro territorio e proprio non so se valga la pena correre questo rischio. A meno che, come sempre, non si voglia camuffare come pubblica utilità la necessità di dare appalti ai soliti noti. Se qualcuno saprà farmi capire i reali vantaggi della Monte San Biagio – Mare, sono pronto a ricredermi. Per ora, l’unica cosa su cui sono favorevole è una bella pista ciclabile, che dalla stazione ferroviaria porti intorno al Lago e poi, se uno vuole e ce la fa, anche al mare. Intanto, visto che la giunta Mirabella aveva barattato il proprio sì al Parco degli Ausoni con la costruzione della Monte San Biagio – Mare, se la notizia gira sulla stampa vuol dire che qualcosa si muove. Quindi aspettiamoci qualche nuovo proclama.

Sulla questione degli LSU ho evitato di aggiungere pubblicamente dichiarazioni inutili alle tante già in circolazione. Resta il fatto che una giunta regionale di centro destra li ha comunque licenziati, cosa che il centro sinistra, nonostante tutte le colpe che gli possono e gli devono essere addossate, si era ben guardato dal fare, se non altro per non trovarsi contro i sindacati. A qualche monticellano la questione interessa poco, anzi ha anche mostrato soddisfazione per la decisione. Io ho potuto constatare di persona che in molti casi gli LSU hanno contribuito a far funzionare la macchina amministrativa, tanto è vero che oggi se ne sente la mancanza. Ora la Regione Lazio ha stanziato i soldi per far svolgere agli LSU rimasti (per Monte San Biagio 25 rispetto ai 121 dell’era Piero Basile) dei tirocini formativi. Paradosso: dopo più di 15 anni gli LSU non sono ancora ben formati, quindi bisogna ancora tirocinarli e fargli apprendere un mestiere (per 6 mesi, poi, mica per tutto il resto della loro vita). Pare che qualche amministratore se li voglia tenere con sé per i 6 mesi del tirocinio, con grave danno per gli LSU stessi, perché se qualche carta se la devono giocare è importante che lo facciano dove c’è necessità di farli lavorare in futuro. Il fatto è che la Regione non sa ancora dove metterli e intanto i mesi passano, loro non percepiscono un euro (e alcuni ci campavano davvero con quei soldi) e ancora non si sa se il tirocinio formativo verrà pagato con il trattamento di fine rapporto. Una questione importante anche per il prossimo consiglio comunale e non solo per fare passerelle politiche.

La Maria Pia di Savoia continua ad essere al centro dell’attenzione anche dopo che l’amministrazione ha deciso di spostare tutte le classi del centro nel plesso della scuola media, aiutata dall’infausta riforma Gelmini. Molto probabilmente il prossimo anno toccherà alle restanti di Campo Marinello. So che a qualcuno piace attaccarmi su questo punto ma del resto la democrazia è fatta così, si dicono delle cose e ci si prende la responsabilità: se avessi potuto decidere io, la scuola primaria sarebbe ancora tutta, compreso Campo Marinello, nella Maria Pia di Savoia. Ma le cose sono andate in modo diverso, chi amministra ha preso le decisioni che riteneva opportune anche se io le reputo sbagliate. Ora, al primo piano della Maria Pia di Savoia verranno i Carabinieri e tutti si sono mobilitati per agevolare l’impresa senza recriminare (“scurdammece ‘o passato” e anche io in consiglio comunale ho votato per una delibera che chiedeva il ritorno della Benemerita in paese). Il secondo piano è attualmente destinato ad attività associative, coma la banda musicale, la Pro-Loco, il Comitato per il Gemellaggio (per inciso, secondo me ogni volta che è assodato lo scopo di lucro, chi chiede una stanza comunale dovrebbe pagarla e l’amministrazione dovrebbe smetterla di dare patrocini a destra e a manca solo per fare contento qualcuno). Un po’ di tempo fa qualche assessore ha paventato l’idea di ricavare qualche soldo da un bene pubblico attualmente così sottoutilizzato ed ha fatto tutti i passi per arrivare a stipulare un contratto con un “potenziale” istituto privato (forse parificato) di scuola secondaria, intenzionato ad occupare tutto il secondo piano della Maria Pia di Savoia. Dov’è il problema? Nel fatto che prima c’era una scuola che poi è stata spostata e poi ci si mette un’altra scuola? Questo, se si vuole, dimostra (come avevo sempre detto) che la decisione del trasferimento non è legato alla sicurezza della Maria Pia di Savoia ma solo ad una decisione politica. Ho atteso di conoscere bene i termini del contratto prima di parlare. Del resto, a parte gli interessucci che qualcuno potrebbe avere nella faccenda (e che comunque verranno a galla), si può dire di no a qualche euro in più per un comune sempre alla canna del gas come il nostro, per di più con qualche decina di ragazzi a dare un minimo di vita alle deserte strade di questo paese? L’ufficio tecnico comunale ha redatto una stima del tutto: il secondo piano della scuola è di 300 metri quadri circa e vale circa 600 mila euro. Ci sono 40 mila euro di lavori da fare (pavimentazione, tinteggiatura, infissi, i bagni da rifare perché hanno i water piccoli e poco altro). Un locale così sul mercato, per la nostra zona, dovrebbe essere affittato ad almeno 1500 euro al mese. L’amministrazione ha così preparato la proposta: se l’istituto privato viene qui in paese, gli facciamo un contratto a 6 anni (rinnovabili tacitamente per altri 6), con un affitto di 1400 euro al mese, ma gli chiediamo prima di entrare di fare i 40 mila euro di lavori. L’istituto “potenziale” ha risposto che avrebbe firmato solo se l’affitto fosse sceso della metà almeno nel primo anno (900 euro dal secondo anno in poi) e così è stato. Ora, a me 700 euro al mese sembrano proprio pochi e invece 6+6 anni sembrano troppi, anche perché i 40 mila euro di lavori il comune rischia di doverli rifare di tasca propria alla fine del contratto. A meno che l’istituto non sia intenzionato a venire sul serio …


Monte San Biagio, 10 aprile 2012

Pino Casale
Consigliere Comunale - Lista “Il bene comune”

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